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Editoriale del 30 ottobre 2002

Giornata triste domenica. In mattinata è giunta la notizia della morte di Diego Albertoni, che, come sanno bene i tifosi granata, ha dedicato una vita all'ACB, diventando la "bandiera" del club: dirigenti, presidenti, allenatori, giocatori passavano, ma lui rimaneva, ormai da oltre un quarantennio infatti prestava la sua opera a favore delle diverse squadre del club. Tutti lo ricorderanno per anni sulla panchina dell'ACB, come massaggiatore della Prima squadra, ma la sua dedizione alla causa granata non si limitava a questo. Ancora fino a pochi giorni fa infatti era sempre pronto ad accorrere ogni volta che una squadra od un giocatore ne avesse bisogno, continuando persino ad accompagnare in trasferta le nostre squadre giovanili (a volte partendo all'ultimo momento, perché per un motivo o per l'altro, il massaggiatore designato era impedito a partire).

Personalmente l'ho visto l'ultima volta circa un mese fa, una sera, al Comunale, a vedere i nostri Under 19 giocare contro il Locarno una partita di campionato. Fino all'ultimo ha quindi seguito le sorti dell'ACB, sia a livello di Prima squadra, che di allievi. Il nostro responsabile tecnico infatti lo aspettava nei prossimi giorni per sistemare la farmacia degli allievi. E i giocatori, di oggi e di ieri, hanno sempre potuto apprezzare la sua umanità e contare sulla sua disponibilità incondizionata.

Negli anni ne ha viste tante il nostro Diego: momenti belli e momenti brutti, ma mai ha abbandonato la barca granata, lavorando sempre dietro alle quinte. Ora Diego non c'è più, e per tutti quelli che seguono da vicino le sorti del Bellinzona questa mancanza si farà sentire. Un GRANDE GRAZIE Diego, per tutto quello che hai fatto per l'ACB e per la passione che ci hai messo!

Marzio