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Tre domande a .... Vincenzo Riccardi

 

Quest’estate l’acquisto di Vincenzo Riccardi è passato quasi inosservato fino a quando non è sceso in campo con il Vaduz in occasione della seconda di campionato. Tutti i presenti allo Stadio Comunale quel giorno furono concordi nel giudicare positivamente quel ragazzo con il numero 7 entrato in campo al 65’ e subito in gol al debutto (e che gol !). Anche durante le partite seguenti Enzo dimostrò di possedere tecnica e gioco in velocità di rilievo; del resto i tifosi granata si sono ben volentieri abituati a guardarlo con particolare simpatia.

 

Ieri pomeriggio Riccardi (con Danilo) ha presenziato alla scuola calcio e dopo 2 ore tra i giovanissimi granata lo abbiamo incontrato: ciao Enzo, com’è andata oggi pomeriggio ?

Benissimo ! Si è proprio trattato di una bella esperienza, i bambini sono fortissimi, la loro spontaneità ti da sensazioni indescrivibili. Essere a contatto con gente così allegra, sempre sorridente e spensierata fa veramente piacere. Dire che mi sono divertito è ancora dire poco, sai essere così spontanei come solo i giovanissimi sanno essere vuol dire veramente possedere una qualità impagabile … Ripeto: oggi pomeriggio mi sono veramente divertito !

 

Tu sei nato a Torino ed ora vivi a Bellinzona, sono 2 posti non così lontani tra di loro ma ci sono differenze ? Come ti sei ambientato qui da noi ?

Mi sono ambientato benissimo grazie prima di tutto ai compagni di squadra ma pure anche ad altre persone che mi sono state vicine e mi hanno aiutato. Quando c’è sempre qualcuno che non ti lascia solo, che ti invita ad uscire ed a divertirti ti trovi subito a tuo agio. Comunque le mentalità ticinese e piemontese sono molto simili, direi piuttosto che noto la differenza tra una grande città quale Torino e una parecchio più piccola quale Bellinzona. Sotto questa luce tra le 2 mentalità non c’è paragone, preferisco nettamente quella di qui. In una grande città la gente si alza già stressata e affronta la giornata di conseguenza. Per contro a mio avviso qui si lavora, ecc. pure con grande impegno e serietà ma in maniera più naturale.

L’ACB non è la tua prima società, ti è già capitato di trovarti in situazioni come quella attuale, ossia dove non si vive un momento particolarmente felice con però l’obbligo di fare risultato ?

Ti dirò che l’obbligo di fare risultato c’è in ogni prima squadra, è però chiaro che non sempre le premesse sono uguali alle nostre. Non è però la prima volta che mi trovo in una situazione del genere e ritengo che per noi è molto importante continuare a lavorare con serietà affinché si arrivi a risultati positivi. Non bisogna soprattutto dimenticare che nelle nostre fila abbiamo giocatori di qualità e quindi se crediamo nel nostro lavoro saremo sicuramente ricompensati di conseguenza. Io sono convinto che ben presto vedremo l’ACB realizzare risultati positivi.

 

Grazie Enzo, come darti torto … noi tutti dobbiamo continuare a crederci, non abbiamo scelta e, soprattutto, siamo sempre padroni del nostro destino. Ricordiamoci sempre, nei momenti più e meno positivi, dobbiamo rimanere uniti e fortissimamente voler vincere !

 

3 ottobre 2002