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Editoriale del 6 novembre 2001

 

Con l'entrata del nuovo gruppo dirigente,  si sono gettate le basi del futuro della società. Si tratta di un gruppo che si è presentato nel miglior modo possibile, cosciente degli sbagli commessi in passato ed intenzionato a non ripeterli. Il lavoro di ricostruzione societaria (e del movimento giovanile) e la continuità nella crescita tecnico-sportiva della prima squadra sono infatti le priorità su cui bisogna operare con un programma impegnativo a medio-lungo termine. Il vantaggio di Dellacasa, che ha contribuito non poco a portare il nuovo gruppo dirigente a Bellinzona, è quello di conoscere la realtà locale e quindi di facilitare l'integrazione del nuovo gruppo guidato da Ghiotti.

Gli intenti sono estremamente seri e misurati:

1 La struttura della società: deve crescere, diventare degna della LN e della LNA. È necessario avere delle fondamenta finanziarie ed organizzative solide, su cui costruire il futuro del club. La base deve essere la più larga possibile, in modo da garantire risorse economiche e umane proprie e stabili, che diano garanzie a lungo termine.

2 La squadra: nel segno della continuità rispetto al lavoro di ricostruzione fin qui svolto in maniera eccellente da Schönwetter (cui vanno i ringraziamenti della società). Si tratta di avere fiducia verso dei giocatori giovani e di talento, lasciando loro la possibilità di crescere e mettendoli in condizione di progredire (magari anche con qualche innesto mirato e di qualità: ma il rafforzamento sarà graduale, senza stravolgimenti).

3 Il settore giovanile: si è coscienti della sua importanza. Si tratta di ridare vigore ad un settore tradizionalmente importante per Bellinzona, riorganizzandolo secondo le nuove esigenze dell'ASF e del calcio moderno.

4 Considerazione per la realtà locale e coinvolgimento della "piazza" (tifosi, sponsor, comune, ecc.) nella vita del club.

Ecco quindi che si può guardare con grande ottimismo al futuro: una buona squadra, sebbene molto giovane e quindi un po' inesperta (bisogna lavorare e ci vuole pazienza), un allenatore con un progetto tecnico preciso ed infine (ma non meno importante) una società che lavora per il futuro con grande impegno, serietà, competenza e soprattutto entusiasmo per il calcio. Una società che col tempo si doterà delle strutture organizzative necessarie a permettere la sua crescita progressiva nel panorama calcistico nazionale.

 

Saluti e FORZA ACB!

 

Marzio